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Capire le differenze manageriali tra la Francia e l’Italia : un caffè con AI°FI

Quali sono le principali differenze manageriali tra Francesi e Italiani? Cugini vicini, tuttavia esistono differenze reali, e per la maggior parte sono radicate nella storia.

Un paio di settimane fa ho avuto il piacere di fare la conoscenza di Sara Gallinari, fondatrice di AI°FI e specializzata nell’accompagnamento interculturale Francia-Italia e nella formazione in Management Interculturale. Così ci è venuta l’idea di realizzare insieme un’intervista sulle principali differenze manageriali tra Italiani e Francesi.

Senza voler cadere nei luoghi comuni che differenziano i due Paesi in ambito professionale, è talvolta necessario parlare di certi stereotipi per meglio comprenderli e renderli espliciti.

Per questa chiacchierata con Sara ho scelto di attirare l’attenzione su due tematiche che, a mio avviso, distinguono il management Francese da quello Italiano:

  • il rapporto al tempo
  • l’individualismo.

Poi ho condiviso la mia opinione sui vantaggi di lavorare con gli Italiani e con i Francesi, basandomi sulla mia esperienza come HR e come manager in aziende di entrambi i Paesi. Infine, Sara mi ha chiesto quali consigli potrei dare a degli Italiani che si apprestano a stabilirsi in Francia e a dei Francesi che intendono lavorare e vivere in Italia.

Due Differenze Manageriali tra Francesi e Italiani

IL RAPPORTO AL TEMPO

I Francesi e gli Italiani hanno un concetto molto diverso del tempo. Questo influisce sul loro modo di lavorare e di operare in azienda. Provo ad illustrare quest’idea con due proverbi.

Gli Italiani lavorano con il seguente proverbio:  “C’è sempre un santo da qualche parte”. In altre parole, ci sarà sempre abbastanza tempo per finire ciò che deve essere fatto in tempo. Gli Italiani si concentrano sul breve termine. Non sono destabilizzati quando si deve lavorare con urgenza e quando le scadenze sono ravvicinate. Al contrario, spesso l’idea di urgenza e la fretta li spingono ad essere molto più efficaci e creativi.

È tutto l’opposto del Francese che, in azienda, funziona secondo il seguente detto: “La préparation est la clé du succès” (La preparazione è la chiave del successo). In Francia sostanzialmente si parte dal seguente principio: se tutto è stato anticipato e preparato bene prima, allora non c’è ragione perché il progetto fallisca. Se un imprevisto viene a disturbare il progetto, il manager francese tenderà a pensare di non aver sufficientemente anticipato. Dover organizzare un progetto in breve tempo può essere quindi fonte di stress in Francia. Tutto si basa sull’anticipazione e tutto è visto in un’ottica di lungo termine.

In sintesi, gli Italiani sono quindi più creativi di fronte agli imprevisti e all’ignoto, mentre i Francesi tendono a sentirsi colti di sorpresa una volta di fronte a scadenze imminenti, ma hanno notevoli capacità di pianificazione e programmazione.

L’INDIVIDUALISMO

Mi sento di poter dire che i due Paesi hanno un rapporto diverso anche con l’individualismo e che, probabilmente, questo è il riflesso diretto di una storia che si è sviluppata in modo diverso nei due Paesi. Gli imprenditori francesi sanno di poter contare su aiuti importanti da parte dello Stato perché è così che è impostato il loro sistema.

In Italia invece non funziona in questo modo. Qui non esiste una cultura centralizzata forte e gli imprenditori si aspettano meno che lo Stato li aiuti in modo particolare. In fondo, tutto potrebbe riassumersi nel proverbio italiano: “Chi fa da sé fa per tre”.

E’ una visione forse un po’ semplificata ma rende  l’idea…

Differenze Manageriali tra Francesi e Italiani: i vantaggi di lavorare con i Francesi

Basandomi sulla mia esperienza e senza cadere nei luoghi comuni, mi sento di esprimere il mio punto di vista sui vantaggi di lavorare con i Francesi.

Apprezzo innanzitutto il loro notevole senso organizzativo, il loro ragionamento cartesiano molto strutturato, e la loro capacità di anticipare. Secondo me, i Francesi hanno una capacità di programmare e di preparare tutto in anticipo e soprattutto di pensare al lungo termine, il che può essere in effetti molto utile in azienda.

Differenze Manageriali tra Francesi e Italiani: i vantaggi di lavorare con gli Italiani

Per quanto riguarda gli Italiani, apprezzo in particolare la loro capacità di innovare, di creare, e di adattarsi per gestire situazioni impreviste. Gli Italiani imparano a gestire gli imprevisti fin dall’infanzia, il che è non è una cosa da poco. Questa qualità si traduce nella capacità di innovare, di fare ricerca, e anche in una passione per la bellezza. Ecco perché, probabilmente, esistono molti designer e architetti di successo in Italia.

Un consiglio per un Italiano che sceglie di vivere e lavorare in Francia

Ad un Italiano che incontra un Francese per la prima volta consiglierei di non fidarsi delle sue prime impressioni. Un Italiano sarà forse stupito dal tono dalla voce che il Francese potrà usare. Forse tutto lo porterà a credere che il Francese è arrabbiato mentre invece no, molto spesso non lo è proprio per niente.

Dietro tutto ciò vi è probabilmente una spiegazione basata anche sulle differenze linguistiche. In effetti, l’italiano è una lingua di vocali, mentre il francese è una lingua di consonanti. Il francese appare quindi più duro all’ascolto da parte di un orecchio che non è abituato alla lingua. C’è da aggiungere che la frequenza sonora è più bassa nella lingua francese, e questo può portare a credere che chi la parla sia arrogante nel suo modo di esprimersi, mentre invece così non è. Per questo direi che vale la pena di non fermarsi alle prime impressioni.

Un consiglio per un Francese che sceglie di vivere e lavorare in Italia

In primo luogo, non scoraggiarsi di fronte alla complessità della burocrazia italiana, soprattutto in materia di amministrazione. Si potrebbe provare ad appoggiarsi sul proprio network di conoscenze locale, molto spesso può fornire un aiuto prezioso e far guadagnare tempo.

In secondo luogo, sarebbe importante fare attenzione al modo in cui ci interfaccia con degli interlocutori italiani ed evitare di utilizzare un tono troppo moralista o troppo professorale. In altre parole, un Francese che lavora in Italia dovrebbe fare attenzione al suo modo di parlare, essere preciso nelle parole e nei toni per non sembrare arrogante nei confronti degli Italiani, soprattutto quando questo non è assolutamente sua intenzione.

Infine, secondo me, varrebbe la pena di dedicare del tempo all’inizio di un rapporto professionale e alla costruzione della fiducia, ed evitare di non andare al sodo troppo in fretta. Bisogna prendersi il tempo che serve, una sana relazione professionale può necessitare del tempo nella fase iniziale, e a volte questo prevale sul progetto o sul lavoro in sé.

In Italia, ci sono molti artigiani e aziende di piccole e medie dimensioni. La cultura d’impresa è tendenzialmente più paternalistica che in Francia, e tutto sembra basarsi sul contatto interpersonale. Questo spiega perché il rapporto personale prevale sui contratti. La fiducia deve essere solidamente instaurata e deve andare al di là di un semplice contratto formalizzato su carta.

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